L’avvocato avatar rifiutato dalla corte, di Giulia Gentile, Il Sole 24 Ore, 16-04-2025

E se gli avvocati potessero essere sostituiti da avatar, ovvero un alter-ego digitale alla maniera dei giocatori di videogiochi? Sembrerebbe questa una domanda irrealistica, quasi iperbolica, ma una recente controversia giuslavoristica nella Corte Suprema dello Stato di New York ha dimostrato che questa tecnologia non è così lontana. L’imprenditore Jerome Dewald, attivo nell’industria dell’intelligenza artificiale – convenientemente – per la creazione di avvocati “digitalli”, ha tentato di farsi rappresentare da un avatar creato dalla sua stessa società, Pro Se Pro.

Quando chiamato a spiegare la sua posizione davanti al tribunale, Dewald ha usato un video pre-registrato in cui un avatar si rivolgeva ai giudici. In un video che è diventato virale, la giudice Sallie Manzanet-Daniels, che presiedeva il tribunale, ha espresso il suo disappunto e ha dismesso l’avatar, dopo essersi accertata che si trattasse effettivamente di un video creato dall’intelligenza artificiale. Dewald ha così mormorato delle scuse, spiegando che ritenesse che l’avatar potesse rappresentarlo in maniera più chiara ed effettiva.

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