Il documento “Making Europe an AI Continent”, pubblicato dallo European Parliamentary Research Service a fine settembre, arriva in un momento in cui l’Unione europea sembra oscillare tra due spinte contrapposte in tema di intelligenza artificiale: da un lato la volontà di consolidare il proprio ruolo globale di regulatory power con l’Ai Act, già dimostrato in materia di dati personali con il Gdpr; dall’altro, la necessità di incentivare l’innovazione tecnologica in Europa e la sua competitività rispetto a Stati Uniti e Cina. Sullo sfondo, riaffiora un principio antico ma attualissimo: non vi è tutela effettiva dei diritti senza strumenti giuridici vincolanti, ma nessuna regolazione sopravvive se non è sorretta da politiche e infrastrutture adeguate.
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